ALLENAMENTO E TERZA ETÀ

Negli ultimi anni sta crescendo notevolmente il numero di persone anziane che si avvicinano al mondo del Fitness e che desiderano rimanere attive e vitali a lungo (se non il più a lungo possibile). Recenti studi affermano che un allenamento compiuto ad hoc (con costanza e senza esagerare) può addirittura rallentare di molti anni l’insorgenza di patologie e di problemi legati al fisiologico processo di invecchiamento, oltre a garantire un invecchiamento che garantisca una vita pienamente autonoma.
Seguendo studi effettuati a riguardo si osserva che la vita media della popolazione negli ultimi due secoli è raddoppiata (e tale incremento è destinato ad aumentare ancora nei decenni a venire). Sull’altro piatto della bilancia, però, si nota che le iniziative a livello europeo per incrementare la partecipazione allo sport e all’attività fisica delle persone anziane sono state pressoché irrisorie. In Italia la situazione non è molto diversa: ad oggi solo un’esigua parte della popolazione anziana si dedica con regolarità all’attività sportiva non agonistica.
La pratica di movimento per una persona anziana presenta numerosi benefici:
– anzitutto permette di combattere la solitudine attraverso la funzione di aggregazione sociale (si pensi a quante persone, una volta terminata la loro vita lavorativa, si ritrovano spaesate nel dover gestire giornate intere senza l’occupazione lavorativa che le ha tenute impegnate per decenni della loro esistenza)
– garantisce migliore e maggiore agilità nei movimenti della quotidianità, combatte la rigidità muscolare dovuta alla fisiologica perdita di elastina nelle cellule a vantaggio della maggior produzione di collagene
– aiuta a combattere, ridurre e prevenire alcune patologie tipiche croniche dell’anziano, quali ipertensione, diabete, cardiopatie, osteoporosi etc.
-mantiene l’apparato respiratorio efficiente (e si contrasta, quindi, la riduzione del VO2max – ossia il massimo volume di ossigeno consumato per minuto – che si verifica normalmente nei soggetti che non praticano attività sportiva)
– si limita il degrado delle risposte neuromuscolari e il fenomeno della sarcopenia (ossia il declino per l’invecchiamento delle cellule muscolari), con tutte le conseguenze connesse quali: facilità nella perdita dell’equilibrio, diminuzione del tono muscolare e della forza, peggioramento della postura (dovuta alla maggior difficoltà da parte dei muscoli di mantenere il tono di base)
– si mantiene in salute il sistema cardiovascolare: l’attività fisica eseguita nel modo corretto permette al cuore di funzionare al meglio, mantenendo i valori di gittata sistolica nella norma, la pressione arteriosa nei valori normali, le valvole venose con maggior tenuta.
I cambiamenti correlati al progredire dell’età possono variare da individuo a individuo e dipendono dalla somma di influenze genetiche e ambientali, quali alimentazione, stile di vita, esposizione a sostanze nocive o a errate abitudini di vita mantenute per lungo tempo.
Per garantire un invecchiamento sano e fisiologico, quindi, sono necessari interventi rivolti ad ambiti diversi: per la salute fisica è importante ridurre l’incidenza dei fattori di rischio (diabete, ipercolesterolemia, osteoporosi, tabagismo etc.); per la salute mentale è importante mantenere vivi gli interessi culturali, per esempio la lettura, l’impegno in attività artistiche o artigianali, e una adeguata stimolazione psicoaffettiva (non dimentichiamo che spesso le persone anziane vivono sole, non hanno contatto quotidiano con la famiglia, hanno la tendenza alla sedentarietà perché sono poco o per nulla coinvolte nelle dinamiche sociali).
Mantenere e praticare attività fisica adeguata è un sicuro metodo per conservare il più a lungo possibile le capacità funzionali necessarie affinché l’anziano resti autonomo il più a lungo possibile e non insorga la disabilità, al contrario la sedentarietà costituisce un importante fattore di declino funzionale nell’anziano.
Qual’è l’allenamento più indicato per l’anziano?
Al momento non esistono protocolli predefiniti e studiati ad hoc, ma molti studi si stanno occupando di creare modelli utili e mirati per l’esecuzione di esercizio fisico rivolti agli anziani.
L’allenamento in palestra per la terza età deve prevedere, anzitutto, una parte in cui si effettui un’attività aerobica a intensità moderata, importante per mantenere in salute il sistema cardiovascolare e per prevenire e ridurre molte patologie precedentemente indicate in questo articolo. A seguire dovrà esserci una parte dedicata all’attività anaerobica con sovraccarichi (macchinari o pesi liberi), sempre moderati, per permettere di limitare il fenomeno della sarcopenia, e con esercizi di propriocezione per contrastare la progressiva perdita di forza ed equilibrio. L’ultima parte dell’allenamento (ma non per questo meno importante delle altre) deve comprendere esercizi di stretching e mobilità articolare per migliorare la postura e ridurre le rigidità articolari e muscolari.